BRONZO, ETÀ DEL

Una delle tre tradizionali divisioni della preistoria (età della pietra, del bronzo, del ferro). Non designa un'epoca ben definita con un aspetto culturale specifico. Solo nell'Europa essa costituisce una fase culturale e cronologica abbastanza determinata (III-I millennio a.C.). Con l'età del bronzo ebbe inizio la lavorazione dei metalli (metallurgia). Il bronzo è una lega di stagno e rame; più resistente del rame e molto malleabile, consentì di forgiare armi più efficaci e utensili più vari. La maggior efficienza degli strumenti era in parte vanificata dall'elevato costo di produzione: si spiega così il perdurare dell'impiego di utensili in pietra anche dopo la decisiva innovazione tecnologica. La lavorazione del bronzo ebbe importanti conseguenze sociali e culturali: la necessità di acquisire materie prime comportava spostamenti, mobilità e intreccio di relazioni umane. Inoltre il metallo poteva essere riutilizzato, costituendo così la prima materia riciclabile. I principali centri metallurgici europei si ebbero nel Caucaso meridionale, nella regione carpatica e nella Spagna meridionale. Oggetti caratteristici sono vari tipi di asce; fra le ceramiche, la più diffusa è quella nero-lucida.
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